Quello dell’immigrazione è uno dei temi più caldi sia nell’agenda politica che nella sfera dell’opinione pubblica internazionale. Si tratta di una tematica di grande attualità che negli ultimi mesi ha diviso la società italiana tra favorevoli e contrari alla linea dura assunta dal Governo di Salvini.
Proprio il giovane Vice Premier, nonché leader della Lega Nord ha da sempre espresso il suo pugno fermo nei confronti soprattutto dell’Europa e delle diverse ONG che si occupano di portare in salvo i migranti.
Il decreto sicurezza portato avanti da Salvini è stato da poco convertito in legge e la reazione dell’opinione pubblica di fronte a questo nuovo disposto legislativo è stata estremamente contrastante: da un lato coloro che considerano la legge un atto giusto per difendere i confini italiani e per affermare la forza dell’italia nelle sedi Europee, dall’altro coloro che, invece, sottolineano come una legge del genere di fatto violi qualsiasi principio di umanità e leda i diritti essenziali delle persone che sfuggono da situazioni di guerra, carestie, epidemie e persecuzioni in cerca di un posto più sicuro in cui vivere e in cui far crescere i loro figli.
Il punto del contendere è proprio questo: la chiusura dei porti italiani e il divieto di sbarco a qualsiasi ONG e nave di immigrati farà davvero diminuire il tasso di criminalità collegato all’immigrazione clandestina oppure si tratta di un atto solamente propagandistico che, in sostanza, danneggia soltanto degli innocenti senza davvero punire nè chi sfrutta l’immigrazione nè chi entra clandestinamente in Italia per delinquere?
Certamente l’opinione pubblica, sia tra i favorevoli che tra i contrari alla legge, è rimasta particolarmente scossa nel vedere le numerose immagini delle navi con decide di profughi bloccati per giorni in mare senza possibilità di attraccare. Per settimane i TG hanno trasmesso video di donne e bambini in condizioni igienico-sanitarie precarie e, spesso, senza cibo.
Di certo questo provvedimento è servito e servirà, quantomeno, a sollevare un dibattito non solo italiano ma internazionale: è inverosimile pensare che possa essere solo l’Italia ad occuparsi del tema dell’immigrazione ma è altrettanto vero che l’Italia, in quanto Stato ispirato e basato su principi democratici di legalità e giustizia non può venir meno né agli accordi internazionali né ai suoi valori istituzionali espressi e tutelati dalla stessa Costituzione.
D’altro canto però le critiche alle diverse norme contenute nel testo di legge di Salvini non mancano.
Innanzitutto si inaspriscono i meccanismi per ottenere la cittadinanza e si stringono i tempi di permanenza presso i centri di assistenza e di smistamento.
Oltre al tema dell’immigrazione e della sicurezza, il testo della legge si occupa anche della mafia.
Nello specifico contiene tre titoli: il primo affronta, come accennato, il tema del diritto d’asilo e della cittadinanza, il Titolo II tratta la riforma della sicurezza pubblica e la prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata. Infine nel Titolo III si parla della gestione dei beni confiscati alla mafia.
Come si può vedere si tratta di una legge molto corposa che affronta tematiche delicate ed estremamente importanti.
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